martedì 24 marzo 2009

Parallelismo tra i barbari e i mafiosi!

A quanto pare è mio l'onore di inserire il primo post! I miei due colleghi si faranno sentire presto, ne sono sicuro. Magari ci sarà anche qualche post che spieghi finalità e caratteristiche di questo pamphlet virtuale.
Non mi occuperò io, o almeno non ora, di problemi di carattere metodologici, volevo soltanto rendervi partecipi di una idea che mi è saltata in testa qualche tempo fa. Magari mi dite cosa ne pensate.
Si tratta di un
parallelismo tra le popolazioni "barbariche" (prevalentemente di origine germanica) e l'odierna mafia.
"Gallia est omnis divisa in partes tres" scriveva Cesare nel De Bello Gallico, beh la mafia è un pò più numerosa ed è divisa in quattro parti:
Camorra (Campania), Cosa Nostra (Sicilia), 'Ndrangheta (Calabria), Sacra Corona Unita (Puglia).
Ora riporterò alcuni frammenti, presi da due libri di storia del diritto (A. P. Schioppa; G. S. Pene Vidari), che descrivono le caratteristiche dei germani. Secondo me, allo stesso modo si può descrivere la mafia.
I Germani erano popoli guerrieri, per i quali la lotta e il coraggio in battaglia costituivano valori essenziali: Tacito aveva scritto che "
pare a loro indice di pigrizia procurarsi col sudore della fronte ciò che possono procurarsi col sangue". [e fin qui mi pare che rispecchia abbastanza fedelmente la mentalità mafiosa].
I G. vivono, migrano e combattono organizzati per gruppi
familiari, sotto capi riconosciuti per carisma, per valore militare e per acume strategico. Il vincolo basilare germanico è quello di stirpe o di sangue, il suo legame non è col territorio ma con le persone. La famiglia [in dialetto calabrese 'ndrina, da cui 'Ndrangheta], allargata ad una parentela piuttosto ampia, è alla base della vita sociale, con un proprio capo. Più famiglie discendenti da un antico progenitore comune si raggruppano tra loro costituendo quella che i Longobardi dicono "fara". Più fare potevano darsi un capo comune: "dux". I capi politici comunque, erano acclamati dall'assemblea del popolo in armi.
La giustizia era affidata alla
vendetta della famiglia dell'offeso ("faida"). La faida, che riguardava tutta la famiglia dell'offeso, era una vera e propria guerra privata che poteva durare a lungo e coinvolgere altre famiglie amiche a sostegno reciproco: si apriva così un contenzioso che poteva sconvolgere l'ordine pubblico. [nonostante la palese rozzezza della giustizia, consentitemi di dire che i barbari col tempo divennero comunque più civili dei mafiosi, poiché la faida poteva essere superata dal "guidrigildo", ossia una prestazione di denaro versata come indennizzo alla famiglia dell'offeso, appunto per evitare la guerra]. La famiglia deve proteggere i suoi membri: solo in essa e con essa questi trovano tutela, perché un singolo non ha sicurezza.
Per stabilire chi aveva ragione e chi torto, i barbari ricorrevano all'
ordalia ("giudizio di Dio"): l'accusato era sottoposto ad una prova (del fuoco, dell'acqua, del duello) e se sopravviveva era considerato innocente. [anche i mafiosi sottopongono i propri avversari a questo giudizio. Solitamente mettono i piedi del reo in un blocco di cemento e lo gettano in acqua. Nessuno è mai sopravvissuto, ma ciò vuol dire che erano tutti colpevoli...].
Nel gruppo germanico conta solo chi può portare le armi e combattere: solo chi partecipa all'exercitus.
Per i Germani
non esistevano le regole del diritto romano, ma solo le loro regole consuetudinarie. [Per la mafia non esistono le regole dello Stato, ma solo le loro regole non scritte. Sono pur sempre uomini d'onore].
Forse vi è una sola differenza tra i barbari e i mafiosi: che i primi erano nomadi mentre i secondi sono saldamente radicati nel territorio. Tuttavia non si possono negare gli intenti
espansionistici della mafia, sia verso il nord d' Italia, sia in America ormai da decenni, e sia in Germania più recentemente.
Per concludere: mi sembra inutile sottolineare il basso grado di civiltà della mafia, pari a quello di popoli nomadi di 2000 anni fa (scusate se ho arrotondato per eccesso), eviterò quindi di fare giudizi inutili su di essa, ma volevo solo chiedervi una cosa: sapete come finisce la storia?
La storia finisce che: l'irruzione ripetuta e inarrestabile di numerosi nuclei di popolazioni di stirpe germanica entro i confini dell'Impero Romano, costituì nei secoli V e VI, una delle ragioni della sua
crisi e della sua caduta in occidente.
Cosa succederà alla Repubblica Italiana di questo passo? Mi rendo conto che magari è una visione molto pessimistica, ma già abbiamo i nostri problemi poi lo Stato continua ad ignorare la mafia... Anche i romani ignorarono i barbari e gli consentirono pure di stanziarsi in molte regioni dell'Impero!
Personalmente, spero che il buon vecchio Giambattista Vico si sbagli.
Scusate se mi sono dilungato troppo, alla prossima!
Julìan Carax

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